SIMBOLOGIA CORONE | PrismaNero
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- LE CORONE -

PrismaNero si distingue per la sua dedizione all’arte e all'artigianato, portando un nuovo livello di amore e attenzione ai dettagli nell'estetica delle sue bottiglie. Come nella creazione dei nostri profumi, ora applichiamo con lo stesso amore e passione un processo unico per investire le nostre produzioni con corone artigianali fatte a mano. Questa non è solo una scelta estetica, ma una dichiarazione d'amore per il lavoro artigianale. Ogni produzione diventa un'opera d'arte, un modo per offrire ai nostri clienti un'esperienza senza precedenti.

 

Un profumo racchiude in sé un'autentica armonia, che custodisce concetti astratti, e il suo involucro deve avere la capacità di modellare la nostra percezione, mettendo a nostra disposizione strumenti interpretativi che ci permettano di comprendere l'intento del suo creatore. Già nell'antichità, le prime bottiglie erano realizzate con una vasta gamma di materiali, che spaziavano dall'alabastro alla pietra, dai denti d'ippopotamo ai corni di rinoceronte, per poi approdare al vetro e alla porcellana. Questi contenitori venivano sapientemente adornati con pietre preziose, laminate di oro e argento, e talvolta arricchiti da conchiglie e cristalli.

 

Le corone PrismaNero sono il risultato di un profondo rispetto e amore per l'arte di trasformare la materia. Il termine "corona" ha origini dal greco "Koronè," che significa "ogni cosa curvata e piegata." Fin dall'antichità, le corone sono state utilizzate come preziosi simboli di riconoscimento, utilizzati per coronare la testa di figure di spicco e divinità. Rappresentava simbolicamente l’arrivo a una meta o di raggiungere un obiettivo o ancora quello di mettere in bella vista un segno Un sigillo  di riconoscimento pubblico del suo potere. Dalla parola corona per estensione si ha: innalzare al trono, investire di dignità regale, circondare, inghirlandare, cingere, premiare, proclamare, dichiarare, circondare, contornare. Le corone erano simboli distintivi, ad esempio, Giove veniva adornato con corone di Iscio e Quercia, Apollo con l'Alloro, Minerva con l'Olivo, Venere con il Mirto, Nettuno e Vulcano con il Pino, Bacco con l'Edera, mentre a Cenere venivano assegnate spighe di Grano, ad Ercole rami di Pioppo, alle Furie e a Prosepina corone di narcisi. Ad esempio La corona d'alloro simboleggiava la sapienza e la gloria, cingeva la fronte dei vincitori di celebrazione atletiche come i Giochi Olimpici o Delfici ed era simbolo distintivo dei massimo dotti e poeti, detti "laureati" al cingere della stessa. L’Alloro era considerato una pianta sacra nella cultura classica: era associato in particolare al dio Apollo, dio del sole e della sapienza, della musica, della poesia, della scultura e della pittura. La predilezione di Apollo per il lauro è sublimata nelle diverse versioni del mito di Apollo e Dafne. La caratteristica della pianta, che è sempreverde, la rende un perfetto simbolo di immortalità ed estende il suo valore a gloria immortale. La corona di alloro, in latino corona laurea, essendo quindi simbolo di sapienza, sta evidentemente alla base dell'etimologia del termine laurea. Il Laurus nobilis è considerato nelle regioni a clima temperato una delle migliori piante per la formazione di siepi. Veniva inoltre utilizzato per preservare libri e pergamene e per preparare le classiche coroncine d'alloro. Oggi, oltre che in cucina si usa per profumare gli ambienti e le sue foglie secche poste negli armadi o nelle tasche degli abiti sono un'ottima difesa contro le tarme.

 

Nel contesto della religione cristiana, si fa menzione delle corone in relazione a il Cristos e a Maria. Per il Cristos che significa "l’unto dal profumo di una donna", si parla di una corona di spine, sebbene non sia certo quale pianta specifica fosse coinvolta. Alcuni suggeriscono l'Euphorbia, altri il serto di Quercia, altri ancora i gambi di Rose, e infine, secondo fonti più antiche, un intreccio di Serto di Acanto Spinoso. Il nome di achantus deriva dal greco ἄκανθος (àcanthos) e fa riferimento alle spine delle foglie e delle capsule che racchiudono i semi. Acanto inoltre fu una Ninfa che venne trasformata da Apollo nel fiore omonimo. Venne usato come simbolo terminale delle colonne, con il motivo delle sue foglie il capitello greco. Nella mitologia antica Acanto era una bellissima ninfa che attirò su di sé le attenzioni di Apollo; tuttavia il desiderio del dio non era ricambiato e quando lui tentò di rapirla Acanto, ribellandosi, gli graffiò il volto. Così Apollo per vendicarsi di tale affronto la trasformò in una pianta coperta di spine. La storia quindi parla di un amore non corrisposto, in cui lo stesso amore sfregia il volto dell’ardente  dell’amato. Le spine quindi,  rappresentano quello struggersi, quel sentimento dove il cuore, davanti alla persona amata che non ricambia, si infiamma di desiderio e sofferenza e si logora dolcemente. Rappresenta una forma di trasformazione, in cui il cuore si scioglie lentamente, come la cera scaldata, come un consumarsi lentamente, un liquefarsi. Questa metamorfosi rappresenta una via più morbida alla distruzione, un processo di liquefazione delle emozioni, che alla fine conduce alla guarigione e al rinnovamento. Lo struggimento è il fratello della distruzione che ha preso una strada più delicata, più romantica, potremmo dire più lenta. Se la distruzione,  potrebbe essere rappresentata dalla rabbia incontrollata, lo struggersi sarebbe un forte senso di colpa per non essere riusciti a realizzare il desiderio. 

 

Se pur vero che le spine sono conficcate nella carne, rappresentano più dei graffi, delle ferite superficiali causate da un animale o una zampata di artigli di un leone. Un processo iniziato che porta inesorabilmente un disfacimento, certo, ma nello stato più morbido dello sciogliersi, e della putrefazione  e della decomposizione. 

 

Per quanto riguarda Maria, la sua corona è generalmente rappresentata da dodici stelle, un simbolo di grande significato nella tradizione cristiana. La simbologia delle dodici stelle, è associata ai segni dello zodiaco. Dal latino zodiăcus, dal greco antico zōidiakós, ‘figura, segno celeste’;  derivato da zôion ‘animale’ e poi ‘immagine, figura” e  kýklos ; significato di “circolo delle figure celesti” o anche “Circolo degli animali celesti”. Partendo dal termine originario di corona “ogni cosa curvata e piegata”,  suggerisce che Maria avrebbe preso la “laurea onoris”, se così possiamo dire, nella materia affascinante dell’ “astrologia”, o  studio delle stelle. L'astrologia dal greco antico: ἀστρολογία, astrologhía, aster / astròs, "stella", logia, "discorso". Logica delle stelle, secondo cui la disposizione dei corpi celesti rispetto alla Terra influisce sugli eventi umani collettivi e individuali. Sappiamo però che anticamente le stelle rappresentano un percorso in cui vi era una sorta di ciclicità. Su questo infatti molte storie di eroi, vengono associate all'attraversamento di dodici porte o dodici fatiche per raggiungere la tanto attesa meta. Il Libro delle dodici porte fa parte di quei testi funerari della religione dell'antico Egitto che dovrebbero guidare il defunto nel suo viaggio nell'aldilà, rappresentato come un deserto, per consentirgli di "vivere" ancora nel mondo ultraterreno. Si tratta di racconti incentrati sul viaggio notturno del dio Sole sulla sua barca (nelle sue diverse manifestazioni) e della lotta contro entità che tentano, nottetempo, di fermarlo per non farlo risorgere al mattino. Stesso significato lo potremmo attribuire al Cristos (l’unto dal profumo di una donna) in cui lotta contro le spine, conficcate dentro la sua testa che lo rendono sofferente. Le "corone"  rappresentano lo stadio finale, il punto limite in cui una persona può raggiungere. 

Ecco perché quando si utilizza un profumo, con una corona fatta a mano, si apre una porta per un viaggio nel tempo. È come entrare in un mondo in cui l'attenzione ai dettagli erano fondamentali. Queste corone non sono solo accessori per bottiglie; sono testimonianze di un'arte che persiste nonostante le sfide del mondo moderno. Rappresentano la resilienza. Dal latino resilire, con il significato concreto di 'saltare indietro, ritornare in fretta, di colpo, rimbalzare, zampillare' e con quello traslato di 'ritirarsi, restringersi, contrarsi, ma anche coagularsi. Sono un ricordo che la bellezza può emergere dalle mani instancabili e dal caos del cuore dell'uomo, e che la tradizione può essere una fonte di ispirazione per il futuro.  Sono testimonianze tangibili dell'importanza del lavoro dell’uomo sulla materia nel capirne le sue innumerevoli trasformazioni e i principi che muovono i cambiamenti.

Corona di Passione

Le Fiamme intrecciate dell'Amore

 - OGNI COSA CURVATA E PIEGATA -

Apollo e Dafne - Bernini

Apollo e Dafne - Bernini

Apollo e Dafne - Bernini

Apollo e Dafne - Bernini

Apollo e Dafne - Bernini

DAFNI

La versone maschile di Dafne è Dafni in greco antico: Dáphnis che è un personaggio della mitologia greca, figlio della ninfa Dafnide e del dio Ermes, nato in un bosco di alloro. Divenne un pastore esperto e fu amato dalla ninfa Achenais, che gli fece giurare di non esserle mai infedele. La rivale di Achenais, Chimera, riuscì però a sedurre Dafni ubriaco, così che la ninfa lo punì privandolo della vista. Dafni concluse i propri giorni intonando tristi pastorali, di cui è considerato l'inventore. Cercò di uccidersi buttandosi da una rupe, ma il dio Dioniso lo salvò trasformandolo in pietra. La poesia bucolica o poesia pastorale è un genere di poesia la cui origine viene fatta risalire al poeta greco Teocrito, autore degli Idilli. La poesia bucolica è stata il tramite per la creazione di un luogo immaginario abitato da pastori felici dediti alla poesia, chiamato Arcadia. Ha assunto nella poesia e nella mitologia i connotati di sogno idilliaco, in cui non era necessario lavorare la terra per sostenersi, perché una natura generosa provvedeva già a donare all'uomo il necessario per vivere.

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