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BASALTO

La pietra che hai scelto è il Basalto o Pietra Lavica. La parola deriva dal latino tardo basaltes, dal greco basanítēs ‘roccia dura e nera’. La pietra lavica si forma dal rapido raffreddamento del magma vulcanico una volta emersa sulla superficie terrestre. La composizione della pietra lavica varia a seconda del tipo di lava, e anche del tipo di vulcano che la libera, che può essere effusiva o esplosiva. La pietra lavica è forse una delle pietre più diffuse nel mondo, poiché forma gran parte della crosta oceanica. Pietra molto dura, ha colori che vanno dal grigio chiaro al grigio scuro al nero. La pietra lavica in passato veniva considerata una pietra capace di contenere le energie la potenza del fuoco. Un'infinità di leggende e miti collegano l'uomo ai vulcani. Il riferimento alle eruzioni vulcaniche come risultato dell'ira divina, o di un evento soprannaturale, è quasi una costante nelle culture di tutto il mondo. Dalle Hawaii all'isola di Giava, dall'Islanda alle terre africane, l'uomo ha sempre immaginato che si creasse una mistica per spiegare l'ira dei vulcani. Questi eventi potenti e misteriosi hanno portato alla formazione di una pietra nera, carica dell'energia della terra che l'ha respinta. La pietra lavica è spesso considerata una roccia che contiene tutta la potenza e l'energia del fuoco. Questa pietra associata alla divinità di Efesto (in greco antico: Ἥφαιστος, Hḕphaistos) che nella mitologia greca è il dio del fuoco, delle fucine, dell'ingegneria, della scultura e della metallurgia.  Efesto fu concepito da sua madre Era solo per vendetta nei confronti del marito Zeus per tutte le sue amanti avute nel corso dei millenni. Appena lo vide Era lo lanciò giù dall’Olimpo, facendolo cadere giù. Efesto era piuttosto brutto ed era zoppo e deforme dalla nascita (sebbene alcune leggende dicono che questo fosse il risultato della sua caduta) e riusciva a camminare solo grazie all'aiuto di un bastone, infatti le opere d'arte che lo ritraggono lo presentano spesso mentre fatica a reggersi e si appoggia sulla sua incudine. Nell'Iliade Efesto stesso racconta come continuò a cadere per molti giorni e molte notti per poi finire nell'oceano, dove venne allevato dalle Nereidi, in particolare da Teti ed Eurinome e che gli diedero una grotta come fucina. Efesto si prese la sua vendetta su Era costruendo e donandole un magico trono d'oro che, non appena ella vi si sedette, la tenne imprigionata, non permettendole più di alzarsi. Gli altri dei pregarono Efesto di tornare sull'Olimpo e liberarla, ma egli si rifiutò più volte di farlo. Allora Dioniso fece in modo di ubriacarlo e lo riportò indietro legato sul dorso di un mulo. Efesto acconsentì a liberare Era, solo se lo avessero riconosciuto come dio e se gli avessero dato Afrodite come sposa. Il matrimonio fu combinato, ma alla dea della bellezza l'idea di essere sposata con il bruttissimo Efesto non piaceva affatto, quindi la dea, segretamente innamorata di Ares, dio della guerra, più volte tradì il marito che, stanco di essere deriso dalla dea della bellezza, se ne tornò nella viscere della Terra, e decise di lasciare l'Olimpo per sempre. Come per il mito di Efesto, che per trovare il suo posto deve prima sbarazzarsi della sua gelosia e deve trovare se stesso, questa pietra aiuta a trovare il proprio centro.  Utilizzata dagli indiani d'America durante le guerre perché la consideravano protettiva, aiuta a sviluppare pensieri nuovi, positivi e aiutano anche a migliorare il comportamento in modo tale che la persona possa trovare la propria calma e la propria serenità nei momenti più bui della propria vita. Si dice che a livello fisico la pietra lava riduce le tensioni, attenua il dolore e aiuta l'organismo con i processi di guarigione delle ferite, bloccando la fuoriuscita di sangue. Inoltre sempre a livello ematico, stimola la circolazione. Gli studiosi della litoterapia affermano che è una pietra calda in quanto ha il potere di diffondere e trattenere il calore agli organi con cui entra in contatto In cristalloterapia la pietra vulcanica viene considerata come la pietra della rinascita infatti viene usata per alleviare tensioni che possono essere sia nervose e sia muscolari A livello mentale la pietra lava è una pietra che aiuta a superare le paura, gli shock e i traumi infantili. Aiuta la persona a renderlo consapevole dei lati oscuri della sua personalità e lo aiuta a trasformarli. Rende quindi la persona più consapevole e lo spinge a migliorare e modificare il suo comportamento facendogli sviluppare facoltà latenti Aiuta ,inoltre, a riprendersi da traumi e a saper gestire al meglio emozioni eccessive e negative come la rabbia e il senso di solitudine e di rifiuto. La pietra lavica aiuta la persona nel difficile e delicato processo di crescita. A livello spirituale la pietra lava è considerata una pietra magnetica che assorbe il potere dell'energia tellurica della madre terra. Il magnetismo della pietra protegge e influenza positivamente chi la indossa , dandogli coraggio e forza per affrontare le avversità della vita quotidiana Parlando di chakra, la pietra lava lavora sul chakra della radice, (oltre al chakra Sacro e al chakra del Plesso Solare) il quale quando è in armonia con gli altri chakra permette di far sentire la persona sicura e protetta. Ciò è dovuto alla forte connessione con la terra e con la madre. Efesto infatti costruisce un trono per sua madre, che la imprigiona in un ricordo nostalgico e sofferente. Quando un rapporto affettivo diventa un “legame che stringe” o, ancor peggio, “dolorosa ossessione” in cui si altera quel necessario equilibrio tra il “dare” e il “ricevere”, l’amore può trasformarsi in un’abitudine a soffrire fino a diventare una vera e propria “dipendenza affettiva”. Questa fantastica pietra incarna l’idea stessa della rabbia, e dei vuoti e dei crateri generati dalla idealizzazione dell’amore, che ha lasciato ferite all’interno di noi. Efesto era sposo di Afrodite, la dea dell'Antica Grecia dell'amore, della bellezza, del desiderio e di tutti gli aspetti della sessualità, poteva indurre sia gli dèi che gli uomini ad avere relazioni illecite, grazie al suo bell'aspetto e alle sue parole dolci. L’animale associato a questa pietra,  per via dei suoi innumerevoli vuoti è la giraffa, Simbolo di eleganza, che si contraddistingue per la sua peculiarità più evidente, ovvero, la lunghezza del suo collo: una grande distanza che si interpone tra cuore e mente. Simbolo di elevazione spirituale, questo tratto fisico indica l’importanza della connessione tra un pensiero amorevole e il cuore. Quando la mente si presenta in subbuglio, i pensieri sono confusi e potenzialmente negativi. In questo caso, significa che ci si è allontanati troppo dal cuore, l’unico in grado di riportare la pace laddove regna il caos. Inoltre la lingua, ha imparato ad nutrirsi anche di cardi e spine, simbolo della comunicazione e della capacità di discernimento. Indica l’importanza di scegliere con cura con chi e cosa comunicare, così come in natura fa la Giraffa deve avvicinarsi con cautela all’Acacia prima che essa sprigioni una sostanza che rende amari i suoi frutti. Simbolo di intuizione e percezione, i tre ossiconi sul capo vengono associati al terzo occhio e, essendo posizionati nella parte più alta del corpo, indicano la capacità di avere una visione ampia, totale e reale. Le sue slanciate ed eleganti zampe, ben radicate a terra, sono simbolo di protezione e concretezza.

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