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AGATA

La pietra che hai scelto è l’Agata. Il nome deriva da greco Achàtes. Basato sul vocabolo “aghatos” che significa buono, gentile, nobile, valente. Considerato fin dai tempi antichi una pietra sacra veniva usata come amuleto portafortuna soprattutto le pietre che presentavano all’interno le linee di colore parallele. Le sue striature ricordano l’idea della rettitudine, del pensiero circolare e della stratificazione come passaggio da uno stadio all’altro dell’essere. Questa pietra era associata alla Dea Ecate, dea della magia e degli incroci ed era la potente signora dell'oscurità, regnava sui demoni malvagi, sulla notte, la luna, i fantasmi, i morti. L’etimologia più diffusa del nome Ecate la fa derivare dall’equivalente femminile di Hekatos, un oscuro epiteto di Apollo (Ecate e Apollo erano spesso abbinati nei luoghi oracolari). Il suo nome è stato tradotto in moltissimi modi, come “che opera da lontano e che colpisce”. Secondo altri, il nome deriverebbe dal termine greco per “desiderio, volere” (in dispensatrice di desideri), per altri ancora il suo nome avrebbe la stessa radice della parola greca “cento”, allude alle molte forme che lei può assumere: Ecate, discendente dei Titani, la “multiforme”. Nell'iconografia Ecate viene rappresentata spesso con tre corpi o con sembianze di cane o, accompagnata da cani infernali ululanti in quanto veniva considerata protettrice dei cani. Ecate veniva associata anche ai cicli lunari così come avveniva con altre divinità femminili: Perseide rappresentava la luna nuova, Artemide (Diana per il latini) rappresentava la luna crescente, Selene la luna piena ed Ecate la luna calante. Ecate la giovane e l’anziana, Ecate l’esploratrice della psiche, Ecate levatrice e accompagnatrice dei morti, Ecate Dea dei crocicchi, Ecate la potente  e la saggia, Ecate trivia, Ecate la multiforme. Esiodo scive:  Celebro Ecate trivia, amabile protettrice delle strade, terrestre e marina e celeste, dal manto color croco, sepolcrale, baccheggiante con le anime dei morti, figlia di Crio, amante della solitudine superba dei cervi, notturna protettrice dei cani, regina invincibile, annunciata dal ruggito delle belve, imbattibile senza cintura, domatrice di tori, signora che custodisce le chiavi del cosmo, frequentatrice dei monti, guida, ninfa, nutrice dei giovani, della fanciulla che supplica di assistere ai sacri riti, benevola verso i suoi devoti sempre con animo gioioso.”  “….Ma quando infine giunse per la decima volta la fulgente aurora le venne incontro Ecate reggendo con la mano una torcia; e, desiderosa di informarla, le rivolse la parola, e disse: "Demetra veneranda, apportatrice di messi, dai magnifici doni, chi fra gli dei celesti o fra gli uomini mortali ha rapito Persefone, e ha gettato l'angoscia nel tuo cuore? Infatti, io ho udito le grida ma non ho visto con i miei occhi chi fosse il rapitore: ti ho detto tutto, in breve e sinceramente". Così dunque parlò Ecate; e non le rispose la figlia di Rea dalle belle chiome; invece, rapidamente, con lei mosse, stringendo nelle mani fiaccole ardenti…..” Fu Ecate  infatti a sentire le grida disperate di Persefone, rapita da Ade presso il Lago Pergusa e portata negli Inferi, e fu sempre lei ad avvertire Demetra di quanto era accaduto. Si riteneva anche che Ecate accompagnasse Persefone nei suoi viaggi periodici tra il mondo dei morti e quello degli dei. Per questo motivo nell'antichità si pensava che l’agata avesse poteri magici ed era considerata una pietra sacra. I suoi appellativi sono Chtonia (Del mondo sotterraneo), Antaia (Colei che  incontra), Apotropaia (Protettrice), Enodia (La dea che appare sulla via), Kourotrophos (Nutrice di fanciulli), Propulaia/Propylaia (Colei che sta davanti alla porta), Propolos (Colei che serve), Phosphoros (Portatrice di luce), Soteira (Sapiente), Triodia/Trioditis (Che frequenta i crocicchi), Klêidouchos (Che porta le chiavi), Trimorphe (Triplice). La cristianità ne ha fatto invece territorio diabolico dove vi si seppellivano i suicidi. Il crocicchio è, al contrario, un posto di concentrazione di energie: le strade, i cammini, i destini si incrociano e portano ad una scelta.  Ecate è la dea delle scelte e della libertà di scelta. I suo simboli sono la torcia, luce che illumina le tenebre, sapienza divina, essenza divina di luce. Serviva a illuminare le anime nel loro passaggio dalla luce all'oscurità, ma anche ad accendere la scintilla della vita per farla uscire dalle tenebre. La coppia Apollo - Ecate presente in molti luoghi oracolari (es Sibilla Cumana) ci parla anche di due facce della luce di saggezza: quella apollinea della luce diurna e quella interiore di Ecate notturna. Il coltello associato al suo ruolo di levatrice (per tagliare il cordone ombelicale), dove taglia i legami con il passato e fra il corpo fisisco e lo spirito.Per il mito, Ecate è parente ed antenata di Circe la quale, a sua volta, lo è di Medea: tre generazioni di maghe che rappresentano gli aspetti ambivalenti del femminino oscuro, dalla conoscenza del mistero della vita alla magia che manipola e costringe, animata dal desiderio di potere e di vendetta. A conoscenza delle leggi del mondo delle ombre, Ecate, Circe e Medea incarnano anche l’archetipo della Prima Donna, della Grande Dea alla quale ci si rivolgeva con fiducia ma, più spesso, con spavento poiché Ella poteva donare o riprendere la vita. In ambito egizio, Heka era il termine per indicare la magia spesso rappresentata come una combinazione di molti dei, legata al termine ka, energia vitale, anima o spirito, per cui heka era letteralmente il "colei che rendere attivo il ka". Heket, dea  levatrice rappresentata come la rana, guardiana del cancello tra la vita e la morte, che rappresenta anche della nostra capacità di cambiare.   Questa figura ci chiama a creare una vita radicalmente nuova a partire dal  corpo della vita precedente. L’egiziana Heket, dea rana, si connette agli elementi primordiali della  vita umana: è anfibia, umida, vulnerabile. E’ una creatrice partogenetica, che sovrintende ai misteri ed ai riti relativi alla nascita, alla morte ed  alla rinascita. Dalle sue gambe aperte fluiscono perle di vita.  Protettrice delle donne, e levatrice alla nascita di  tutte le cinque grandi divinità del pantheon di Osiride, Heket sta alla  soglia della trasformazione. I cicli di incarnazione e liberazione, la  processione delle nascite, delle morti e delle rinascite erano di sua competenza. In numerosi siti archeologici in Grecia, a Roma e nell'Egitto ellenizzato, sono state ritrovate lampade di terracotta dipinte con il  sigillo della rana, e portanti l’iscrizione ‘Io sono la resurrezione’.   Amuleti a forma di rana venivano spesso posti sui cadaveri per trasferire  ad essi il potere della rinascita. Più tardi, le tombe dei cristiani copti  recarono l’incisione di una rana accanto a quella della croce. Connessioni linguistiche collegano Heket all’aspetto della saggezza di dio  (Chokmah) nell’albero cabalistico della vita. Gli gnostici in seguito  chiamarono questo aspetto ‘Sofia’ o ‘Hagia Sofia’ (hagia = santa, sacra). Ecate è la dea del pioppo nero e del salice: nel Nord Europa il legame del salice con le streghe è così stretto che la parola witch (“strega”) deriva dallo stesso nome che anticamente designava il salice, da cui deriva anche wicker (“vimine”), ed infatti tradizionalmente la scopa delle streghe inglesi è fatta ancor oggi con legacci di vimine in onore a Ecate. I famosi scrittori come Plinio e Platone sostenevano che la pietra infondesse coraggio e spinta all’azione e veniva spesso donata ai guerrieri. Un’altra caratteristica dell’agata è quella di attrarre le entità spirituali. Si ritiene che questa pietra sia una protezione contro l’invidia. Viene spesso utilizzata negli ornamenti appesi alle finestre come caccia agli spiriti. L’agata viene utilizzata per purificare l'aura delle persone: dona equilibrio mentale e fisico a colui che la indossa. La persona che porta con sé la pietra di agata si sente sicura, protetta, meno tesa e pronta ad agire nella quotidianità. Stimola e favorisce la concentrazione e la capacità di comunicare con gli altri. Nei testi ebraici viene chiamata Yemen-Saba (Sheba). L’Agata accresce il senso di sicurezza e migliora le capacità di gestione degli influssi esterni. Pietra che infonde coraggio, l’Agata aiuta inoltre a ritrovare l’armonia con gli altri e con se stessi allontanando timidezza e paura. Dotata di ottimo potere energetico stimola la passionalità, la sensualità e l’istinto di conservazione. Pietra dei segni zodiacali doppi e triplici come, Gemelli, Capricorno, Sagittario, Bilancia, Pesci. l’Agata è anche denominata “pietra della concretezza”  che ha come aspetto quello del «condensarsi, coagularsi» dato che, aiutando a focalizzare situazioni apparentemente confuse, rende, nella mente umana concreto il pensiero logico-razionale. “Analizza tutto ciò che sei, dissolvi in te le cose inferiori e ciò che ti limita (le scorie), e poi ricomponi i tuoi contrari in una cosa nuova”.

A conoscenza delle leggi del mondo delle ombre, Ecate, Circe e Medea incarnano anche l’archetipo della Prima Donna, della Grande Dea alla quale ci si rivolgeva con fiducia ma, più spesso, con spavento poiché poteva donare o riprendere la vita. In ambito egizio, Heka era il termine per indicare la magia spesso rappresentata come una combinazione di molti dei, legata al termine ka, energia vitale, anima o spirito, per cui heka era letteralmente il "colei che rendere attivo il ka". I famosi scrittori come Plinio e Platone sostenevano che la pietra infondesse coraggio e spinta all’azione e veniva spesso donata ai guerrieri. Un’altra caratteristica dell’agata è quella di attrarre le entità spirituali. Si ritiene che questa pietra sia una protezione contro l’invidia. Viene spesso utilizzata negli ornamenti appesi alle finestre come caccia agli spiriti. L’agata viene utilizzata per purificare l'aura delle persone: dona equilibrio mentale e fisico a colui che la indossa. La persona che porta con sé la pietra di agata si sente sicura, protetta, meno tesa e pronta ad agire nella quotidianità. Stimola e favorisce la concentrazione e la capacità di comunicare con gli altri. Nei testi ebraici viene chiamata Yemen-Saba (Sheba). L’Agata accresce il senso di sicurezza e migliora le capacità di gestione degli influssi esterni. Pietra che infonde coraggio, l’Agata aiuta inoltre a ritrovare l’armonia con gli altri e con se stessi allontanando timidezza e paura. Dotata di ottimo potere energetico stimola la passionalità, la sensualità e l’istinto di conservazione. Pietra dei segni zodiacali doppi e triplici come, Gemelli, Capricorno, Sagittario, Bilancia, Pesci. l’Agata è anche denominata “pietra della concretezza”  che ha come aspetto quello del «condensarsi, coagularsi» dato che, aiutando a focalizzare situazioni apparentemente confuse, rende, nella mente umana concreto il pensiero logico-razionale. “Analizza tutto ciò che sei, dissolvi in te le cose inferiori e ciò che ti limita (le scorie), e poi ricomponi i tuoi contrari in una cosa nuova”.

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